
Il mercato della cannabis light e dei suoi derivati sta vivendo in Italia un momento di impasse legato non tanto alla domanda, che è anzi sempre crescente per i prodotti CBD, quanto al modo in cui il governo ha deciso di regolamentare il campo. Il cosiddetto “Decreto Sicurezza”, infatti, tra le varie novità vieta la produzione e la commercializzazione di cannabis light, relegandone le possibilità di consumo a una formula vaga e incerta qual è quella del “florovivaismo professionale”. Quali saranno gli effetti sul mercato e, soprattutto, cosa pensano gli italiani delle nuove regole?
Il mercato della cannabis light in Italia genera un indotto di mezzo miliardo di euro
Le stime più recenti parlano di quello della canapa light come un mercato che in Italia genera un indotto di almeno mezzo miliardo di euro, con oltre 1500 aziende diverse coinvolte nella filiera (tra produzione, lavorazione, commercializzazione dei prodotti CBD) e almeno 10 mila posti di lavoro a disposizione. Questi numeri sono cresciuti esponenzialmente soprattutto durante e dopo la pandemia da COVID-19 che ha avvicinato molti italiani al consumo della cannabis light e dei suoi derivati non solo a scopo ludico-ricreativo, ma anche per gli effetti benefici che diversi studi e ricerche attribuiscono al cannabidiolo (il cannabinoide presente in più alta concentrazione nelle varietà di canapa light come la Canapa Sativa L. e che, al contrario del THC, non ha alcun effetto psicoattivo). Prima dell’approvazione del “Decreto Sicurezza” le stime riguardanti il mercato della cannabis light erano al rialzo e si prevedeva, cioè, un aumento di produzione, indotto, occupazione, eccetera a fronte soprattutto di una crescita della domanda.
Un sondaggio su cosa pensano gli italiani sui nuovi divieti alla cannabis light
Non stupisce, così, che il Decreto sia stato accolto con titubanza sia dai diversi soggetti coinvolti nella filiera della canapa light e sia soprattutto dai cittadini (che facciano uso o meno di erba light e altri prodotti a base di cannabidiolo). Il quotidiano Domani ha chiesto ai propri lettori cosa ne pensassero delle nuove regole italiane sulla cannabis light e il risultato è stato una forte insoddisfazione verso quanto deciso dal governo. Più nel dettaglio la quasi totalità dei partecipanti al sondaggio (il 94.6%) ha detto di non essere d’accordo con il disposto del “Decreto Sicurezza”. In molti hanno giudicato il suo contenuto “inutile”, “punitivo” e “dannoso per l’economia”. Anche “assurdo” è tra gli aggettivi che ricorrono di più per descrivere il decreto che in molti tra i lettori di Domani hanno giudicato come una forma di “accanimento politico” contro un prodotto “che non fa male a nessuno” e un settore che, di contro, impiega “migliaia di lavoratori e lavoratrici”. Tra le osservazioni emerse c’è anche che i divieti sulla cannabis light sono stati imposti apparentemente “senza nessuna giustificazione scientifica”. Il sondaggio conferma, in altre parole, l’affezione degli italiani per la cannabis light e un uso sempre più diffuso dei prodotti CBD tra fette di popolazione molto diverse tra loro per età, estrazione sociale, occupazione, eccetera. In molti italiani usano la canapa light e i suoi derivati a scopo ludico, ma c’è chi ha trovato nel cannabidiolo un ottimo alleato contro l’ansia, per migliorare il sonno, per la salute della pelle e dei capelli.