19 Aprile 2024
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Vi siete mai chiesti chi ha inventato i souvenir? Questi piccoli oggetti che si trovano in ogni parte del mondo fanno parte di una cultura antica e moderna.

Quando si visita un luogo si ha sempre la tendenza di acquistare un ricordino, da tenere per ricordo o regalare alle persone più care. Sono statuette, frasi, posti incantati che sono al pari di una cartolina, comunicando una sensazione unica nel suo genere.

Scopriamo insieme chi ha inventato i souvernir e la vera storia!

Chi ha inventato i souvenir? La vera storia

I souvenir fanno parte di una tradizione che non passa mai di moda. Una volta solo statuette base, oggi vere e proprie opere d’arte. Sono oggetti che fungono da ricordo dopo la visita ad un posto locale o straniero, il regalo ideale per le persone care e simbolo di una determinata città.

Spesso ci si chiede da dove siano nati e chi sia stato ad inventare questa tradizione rispettata da tutti. L’inventore dei classici souvernir è Giovanni Volpato, un ceramista e incisore di Roma vissuto sino al 1803.

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La sua passione è diventata una professione per poi tramutarsi in leggenda.

Chi è Giovanni Volpato?

Giovanni Volpato nasce nel 1732 a Roma e muore nel 1803. Il suo vero cognome era Trevisan, ma ad un certo punto della sua vita decide di cambiare il cognome prendendo quello della nonna. Non solo, amava il francese e decise di firmare le opere in maniera diversa dando origine a Jean Volpato (invece di Giovanni Trevisan).

Ceramista e incisore di successo, approfondisce al sua arte attraverso gli studi della tecnica. Una volta approdato a Venezia, il suo carisma lo porta a frequentare i migliori salotti dell’epoca. Un uomo difficile da non notare, dalla parlantina intelligente e adatto ad ogni tipo di conversazione nonché relazioni sociali.

Nel momento in cui la sua fama inizia a svilupparsi, apre la sua bottega nel 1767. È un momento di grande fortuna per Volpato con migliaia di richieste di lavori da sviluppare.

Nel 1771 la sua vita cambia, dopo una importante commessa viene chiamato a Roma per incidere i capolavori del Maestro Raffaello in Vaticano. Il suo spirito imprenditoriale non si ferma e decide di entrare nel mondo di scavi e antiquariato. Il mercato del tempo era fiorente, tra artisti e aristocratici che arrivavano a Roma per recuperare tutte le opere antiche (con regolare permesso), rivendendole a loro volta.

Volpato non si lascia sfuggire l’occasione e decide di attuare un business legato alle statuette di epoca romana. Non solo una mente imprenditoriale ma anche geniale, pensando di riprodurre le statuette in miniatura rivendendole ad un prezzo basso.

Una grandissima idea, le persone erano entusiaste di poter avere “un pezzo di Roma” riprodotto fedelmente ad un prezzo abbordabile. Considerato il grande successo, Volpato chiede al Papa l’autorizzazione per aprire una attività di questo tipo vietando a terzi di fare la stessa cosa.

La sua attività esclusiva si sviluppa con un successo inimmaginabile, con la fabbrica di Via Urbana che diventa un punto di riferimento per tutti. Da quel momento nascono i souvernir!

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